giovedì 31 marzo 2011

PARCO DEL NOBILE a Torino insieme alla Coop. Agriforest ed il WWF Piemonte

IL PARCO DEL NOBILE
Il Parco del Nobile è un parco comunale situato sulla collina di Torino, a pochi passi
dal centro cittadino e facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici (bus 52 o 53).
Si estende per circa 12 ettari caratterizzati da una vasta area prativa, un’area boscata fruibile solo in parte e da uno stagno importantissimo per la sopravvivenza di molte specie come ad esempio il tritone.
Il bosco è abitato da scoiattoli rossi, tassi, picchi rossi maggiori, picchi verdi, merli,
cinciarelle, cinciallegre, pettirossi, scriccioli e molte altre specie di uccelli.
Le specie arboree predominanti sono il frassino, la robinia, il carpino, l’acero di
monte, il noce, la farnia; tra gli arbusti il sambuco ed il nocciolo ed un ricco
sottobosco caratterizzato da: aglio orsino, anemone dei boschi, pervinca, polmonaria,
viola canina, campanellino d’inverno, pan di biscia e sigillo di Salomone.
Nei prati pascolano libere pecore di razza savoiarda e comisane,  due caprette ed un
cavallo.
Da quest’anno è inoltre attivato il Centro Didattico di Osservazione sulle api, tramite
il quale sarà possibile vedere le api da distanza ravvicinata ed in completa sicurezza .
L’aula di osservazione ci permetterà di vedere la regina che depone le uova, le larve
in stadi di sviluppo differenti, le bottinatrici cariche di polline coloratissimo, le
costruttrici al lavoro e molto altro.
Inoltre è stato inaugurato (domenica 9 giugno) il giardino delle farfalle ed un ponte
tibetano, che consente di osservare il bosco da un’altezza di circa 7 metri.
Passeggiando lungo i sentieri del parco, è inoltre possibile raggiungere il  bosco dei
folletti, luogo di lettura di racconti e fiabe,  dove poter incontrare gnomi, folletti ed
animali fantastici.

LA CASCINA
Il Parco del Nobile “ospita” una cascina denominata Villa Grande.
  
Si tratta di una cascina, o meglio di un
vigna settecentesca (Vigna Moja),
rimaneggiata nel secolo XIX, e poi
miseramente caduta in quasi totale
abbandono. Negli anni ’80 e nei primi
anni ’90 si era ipotizzato di realizzare un
museo dell’agricoltura: progetto rimasto
sulla carta, fintantoché, costatandone
l’imminente sfacelo, l’edificio fu
inserito, nel 1996, nell’elenco degli  edifici da dare in concessione da parte del Comune ad Enti ed Associazioni (E.Soave,
2001).
Di “Vigna Moja” scriveva il Grossi: “vigna con civil abitazione, ed un casino avanti,
di tre grandi membri del signor Domenico Moja”.
La coop. Agriforest ed il WWF Piemonte e Valle d’Aosta stanno lavorando da circa
due anni ad un progetto per  il ripristino della cascina con l’intento di creare spazi
adatti ad accogliere la cittadinanza in uno splendido contesto naturale alle porte di
Torino

Nessun commento:

Posta un commento